Diffamazione Aggravata e Diritto All’Oblio
|Un utente può richiedere il diritto all’oblio se ritiene di aver subito un danno alla reputazione, a causa di diffamazione aggravata. Il reato di diffamazione è previsto e punito all’art. 595 c.p., che si riferisce quando una persona offende – in presenza di più persone – una terza persona non presente, ledendo quindi sensibilmente la sua reputazione. Per essere definito tale, il reato di diffamazione prevede che la persona lesa non sia presente al momento dell’offesa, in quanto se così non fosse si tratterebbe di ingiuria e non più di diffamazione. Qualora la diffamazione avvenga in un “luogo” capace di raggiungere un numero piuttosto rilevante di persone, come qualsiasi piattaforma web (Google, Facebook, Instagram, etc.) si viene ad integrare un ulteriore diffamazione, definita come “diffamazione aggravata” (ai sensi dell’art. 595, comma terzo, c.p.).
Qualora un utente ritenga di aver subito una diffamazione aggravata da parte di qualcuno, o anche da parte di un giornale online che ha documentato la vicenda in maniera errata, può richiedere il diritto oblio Google che consente di rimuovere la notizia diffamatoria sul suo conto. Il diritto all’oblio giurisprudenza valuta la veridicità dell’accaduto, indagando appunto – tramite documentazione legale – se il soggetto interessato sia o meno coinvolto nella vicenda giudiziaria. Qualora l’utente fosse vittima di diffamazione aggravata può fare la richiesta di rimozione di risultati ai sensi della legislazione europea. Il Garante Privacy diritto all’oblio ritiene di dover verificare la veridicità degli accadimenti, tramite specifici documenti legali.
Quando la diffamazione aggravata compare sui motori di ricerca, bisognerà eliminare risultati ricerca Google, attraverso il diritto all’oblio Internet che consente di rimuovere tutti i risultati denigratori. Inoltre, qualora si provasse di essere estraneo ai fatti, si potrà procedere in alcuni casi con il risarcimento danni per diffamazione aggravata. Infatti, “chiunque […] comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 1032 Euro”. Inoltre, come è sottolineato in merito alla diffamazione aggravata, è previsto che la pena aumenti qualora l’offesa sia fatta a mezzo stampa, o attraverso qualsiasi mezzo pubblicitario, con una reclusione dai sei mesi ai tre anni e una multa non inferiore ai 516 euro.